Carmelo Sardo è un giornalista e scrittore, siciliano di Porto Empedocle, capo redattore cronache del tg5 dove lavora dal 1998. Da oltre 30 anni si occupa di cronaca e di storie di mafia. Per quindici anni lo ha fatto dalla Sicilia, come cronista di Teleacras e corrispondente dei quotidiani L’ora e Giornale di Sicilia. Successivamente, dopo due stagioni come inviato del programma Rai Cronaca in diretta, il passaggio al tg5.
Ha esordito nella narrativa con il romanzo Vento di tramontana (Mondadori, Sis-2010): una storia ambientata in Sicilia, in gran parte autobiografica, che prende spunto dall’esperienza dell’autore nel supercarcere di Favignana come ausiliario agente di custodia. Il libro ha vinto i premi Alabarda d’oro-Città di Trieste e Salvo Randone-Gibellina come miglior romanzo ed ha ispirato una rappresentazione teatrale dello Stabile di Catania. Nel 2014 con il memoir Malerba (Mondadori-Strade Blu), scritto con l’ergastolano Giuseppe Grassonelli in cui si narra la sua potente storia, vince il prestigioso Premio Sciascia creando un caso mondiale di cui si sono occupati giornali e tv di tutti i continenti. Un’opera pubblicata in Francia, Germania, Spagna, Russia, America Latina, Giappone, Turchia, da cui è stato tratto il docufilm “Ero Malerba”, sceneggiato con Toni Trupia che ne è anche il regista, vincitore del Festival internazionale Visioni dal mondo di Milano nella sezione giuria tecnica e giuria giovani, e menzione speciale ai Nastri d’argento 2017. Al libro è ispirato anche il progetto di un lungometraggio per la regia di Toni Trupia e la sceneggiatura di Massimo Gaudioso, per una coproduzione italo-tedesca (Lucisano Groupe e German film). La sua terza opera di narrativa Per una madre (Mondadori Omnibus 2016), si ispira al suo romanzo d’esordio e sviluppa i temi legati al destino in una storia vibrante e intensa ambientata tra Sicilia e Roma. Nell’aprile 2017 esce il suo quarto libro Cani senza padrone. La stidda. Vera storia di una guerra di mafia (Melampo editore). Un saggio romanzato che racconta l’ascesa e la caduta degli stiddari quei giovani scapestrati protagonisti della guerra di mafia siciliana di fine anni 80 e inizi anni 90 che ebbe il suo culmine nell’omicidio del giudice Rosario Livatino. A novembre 2018 esce la nuova edizione del romanzo d’esordio Vento di tramontana ristampato da Laurana editore.
“Bisogna vederle le carceri per poterne parlare” diceva Calamandrei.
Luigi Pagano, ex direttore di San Vittore che ha ricoperto ruoli di vertice all’interno del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, senz’altro le ha viste e vissute, e per questo ha deciso di raccontarle all’interno di un libro (“Il direttore” appunto) che ripercorre la sua biografia e i suoi quarant’anni di carriera, come racconta al giornalista e scrittore Carmelo Sardo nella seconda giornata di Tramextra.
“Le carceri sono anacronistiche e inumane. Non sono in grado ad oggi di svolgere la funzione di recupero della persona, ledendone anzi la dignità, ne di abbattere la recidiva di reato – denuncia – favoriscono l’annichilimento delle personalità e la tendenza, da parte delle società civile, di identificare il reato con la persona”.
Il carcere dovrebbe essere l’extrema ratio dell’esecuzione penale, la rieducazione e il reinserimento potrebbero essere perseguiti implementando misure alternative, perché – spiega – “lo Stato non si può rifare con le manette come in una vendetta personale. Lo Stato è un’altra cosa”.
Il direttore, con la peculiarità della competenza umana prima che professioanle e l’utopia dell’abolizione delle carceri, è riuscito a innescare un processo di cambiamento ed è stato precursore dello sdoganamento di alcune attività all’interno degli istituiti (come quella teatrale), convinto che il reinserimento della persona nella società e l’abbattimento della recidiva di reato sia possibile solo offrendo ai detenuti concrete occasioni di recupero. “Svolgere attività preserva la loro umanità” – spiega.
L’intero sistema appare però ancora lontano dall’esser al passo con i tempi e con i canoni di civiltà. “Secoli di evoluzione umana e giuridica – conclude – non sono riusciti a sradicare quell’occhio per occhio che ci portiamo dentro. L’istinto di reazione in noi è dovuto a fatti ancestrali”.
Fabio De Pasquale, Eleonora Iannelli, coordina Carmelo Sardo (giornalista)
(Fabio De Pasquale, Eleonora Iannelli, Così non si può vivere. Rocco Chinnici: la storia mai raccontata del giudice che sfidò gli intoccabili, Castelvecchi)
Giuseppe Gulotta ne parla con Carmelo Sardo (giornalista)
(Nicola Biondo, Giuseppe Gulotta, Alkamar. La mia vita in carcere da innocente, Chiarelettere)
