"È difficile ricostruire quello che è successo nelle ultime ventiquattro ore. Molti ritengono che l’autorità di Putin sia notevolmente calata. Mentre la colonna dei combattenti di Wagner si avvicinava a Mosca, sono state distrutte delle strade per fermarli. Un evento piuttosto raro. Il giorno dopo è intervenuto con un discorso al popolo: è evidente che la cupola del potere ha avuto paura. In Russia la paura viene percepita dalla popolazione come una cosa negativa, soprattutto se proviene da un leader forte che sa sempre cosa fare. In questo caso specifico lui non sapeva cosa fare.
Non penso che qualcuno andrà contro Putin, l’anno prossimo avremo lo stesso quadro forse leggermente modificato, poco migliorato o peggiorato. Quello che è successo potrebbe essere una nuova fase di campagna elettorale. Ma temo che non dovremo rimpiangere Putin. Non si lascerà sfuggire il potere.
Non possiamo sapere che frutti darà la situazione delle ultime ore, tra qualche giorno la situazione sarà più chiara. In ogni caso possiamo vedere che le autorità sono calate in modo notevole.
Io ho sempre nostalgia del mio paese ma è chiaro che non posso trovarmi in Russia, dall’esterno molte cose si vedono in modo diverso. Dall’interno le sensazioni sono diverse. Quando si vive in un paese così è difficile essere obiettivi”.
Lo ha detto Vera Politkovskaja, figlia della giornalista Anna Politkovskaja uccisa il 7 ottobre 2006 in Russia, intervenendo in collegamento a Trame12 Festival dei libri sulle mafie a Lamezia Terme.