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La grande truffa dei Vip

Gigi Riva e Alberto Nerazzini svelano le ingannevoli operazioni del broker che ha raggirato l'élite italiana

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di Nicola Catania

 

Nel corso della seconda giornata del festival Trame, Gigi Riva e Alberto Nerazzini (La7) hanno approfondito la figura di Massimo Bochicchio raccontando la storia dei tanti vip e imprenditori che hanno investito con lui e che sono stati truffati, forse la più grande truffa finanziaria degli ultimi anni in Italia per una cifra che sfiora i due miliardi di euro. Massimo Bochicchio, broker alla ribalta negli anni 90 grazie alla globalizzazione finanziaria nella “Roma da bere” come Quartiere Parioli , è anche re della truffa ai danni della classe dirigente italiana e non solo dal 1997 al 2019 , raggirando imprenditori, professionisti, ambasciatori, alti funzionari di Stato,vip coloro i quali godevano di privilegi esclusivi e successivamente restii a denunciare la truffa.

Gigi Riva, una delle più illustri voci della letteratura del vero, ci descrive nel suo libro “INGORDIGIA. VITA, MORTE E TRUFFA DEL BROKER DEI VIP.”  la figura di un truffatore, un “ vero re del falso”, visto come un uomo colto, fascinoso, sposato con Arianna Iacomelli, seconda a Miss Italia 1990, capace con capacità umane, antropologiche, morali non solo di ammaliare i clienti per poi truffarli , ma anche di convincere circa la sua buona fede i suoi stessi avvocati. Emblematico a tal fine è il fatto che il venerdì precedente all’inizio del  processo, che lo vedeva accusato di riciclaggio, abusiva attività finanziaria, truffa, lo stesso Bochicchio sia riuscito a persuaderli attraverso una parlantina sciolta, parlando “ un inglesorum” unico nel suo genere e con un eloquenza espressiva e convincente, convinto di potercela poi fare al processo.

L’attività finanziaria e i paradisi fiscali di Bochicchio si dividono  tra  Miami, Roma, Londra, Capalbio, Cortina, erigendo attorno a sé una facciata di rispettabilità sottilissima eppure infrangibile, anche grazie a figure chiave della sua vita come quella di Rodolfo Errani, ex patron di Cisa, il quale “si innamora professionalmente"  di Bochicchio, venendo truffato a sua volta.
E’ da rimarcare che lo stesso si sia servito del ruolo fondamentale delle banche, dalla Svizzera a Londra, tra tutte la HSBC, utilizzandone dal 2010 fraudolentemente il logo per porre in essere la truffa.
Finanza e criminalità organizzata vanno sempre di pari passo, in quanto in qualsiasi circostanza Bochicchio gode di una protezione invisibile e oscura, un lato  forse “non indagabile “ nel corso del suo processo. Non a caso tra le sue amicizie millantate vi sono Massimo Ciancimino, figlio di Vito Ciancimino, e Nicola Rocco Femia, pentito che aveva rapporti di affari con i clan albanesi nel traffico di eroina.

Questo, forse,  fino alla mattina del 19 giugno 2022, il giorno precedente all’inizio del suo processo,  quando percorrendo in sella alla sua moto la via Salaria in direzione centro, è stato visto da due testimoni «deviare verso destra - si legge nella richiesta di archiviazione - fino a collidere con un muro all’altezza del civico 875». Il mezzo ha preso fuoco e il corpo è stato trovato completamente carbonizzato. Sulla morte rimangono tanti troppi dubbi: tra le ipotesi di sabotaggio della moto, la scelta di suicidarsi o un malore improvviso e il giallo delle polizze assicurative intestate qualche mese prima dell’incidente alla moglie, ci rimane un mondo che si disgrega addosso a un solo capro espiatorio, la moglie, vista come una pària per la strana coincidenza temporale dei fatti: è stata una casualità oppure Bochicchio aveva seriamente paura di morire? E la moglie sapeva?

Nicola Catania


 

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