Presentato a Trame.10 e fresco di stampa, “La Santa ‘ndrangheta. Da violenta a contesa”, lavoro a quattro mani di Anna Sergi e Pantaleone Sergi, edito da Pellegrini.
Come e quanto è cambiata la criminalità organizzata calabrese nel tempo?
A Distanza di 30 anni dall’uscita de “La Santa violenta”, uno tra i primi testi sulla ‘ndrangheta, pubblicato nel ‘91 dallo storico inviato di Repubblica dopo la stagione dei sequestri di persona e la cosiddetta “pax mafiosa”, all’analisi iniziata tre decenni fa si aggiunge quella critico-accademica della figlia Anna, criminologa all’Università di Essex nel Regno Unito.
Quella delineata è l’evoluzione di una criminalità che non si accontenta più dell’accumulazione di ricchezze ma vuole servirsi di quel denaro per conquistare potere politico ed economico. Coppole e lupare hanno lasciato il posto ad un fatturato stimato in oltre 25 miliardi di euro, pari quasi al 5% del PIL italiano.
Se un tempo, infatti, la violenza era un elemento essenziale del suo agire, adesso la ’ndrangheta fa percorsi diversi. Preferisce mimetizzarsi, collaborare con la massoneria deviata e non per legittimarsi - spiega nella prefazione Enzo Ciconte, tra i massimi esperti italiani delle associazioni mafiose e delle dinamiche che le muovono. Non sono più gli ‘ndranghetisti a recarsi dai politici per ottenere favori e rispetto, bensì il contrario.
Mutando il fenomeno criminale, muta anche l’approccio allo stesso, richiedendo una riflessione molto più complessa e articolata, che non può non tener conto della dimensione criminologica a sua volta in continua evoluzione.
Nelle oltre 400 pagine di accurata analisi dei fatti, Anna e Pantaleone Sergi concludono che «sembra cambiato tanto, eppure non sembra essere cambiato molto. Quello che era indagine, è diventato sentenza. Quello che era intuizione è diventato analisi. Quello che era rischio è spesso diventato realtà. Un libro, insomma, che si è trasformato nel mentre il mondo è cambiato e la ‘ndrangheta da “violenta” si è fatta “contesa”».