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Piazze Connection. La rete dei festival antimafia

"La cultura come antidoto alle mafie"

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di Antonietta Macchione

 

 

"Dov’è che abbiamo sbagliato, Mattè?”

"Hai visto? Hanno scoppiato Falcone!”

"Dobbiamo fare qualcosa!”

Achille Iera presenta così, con un monologo tratto dal libro L’invisibile. Matteo Messina Denaro di Giacomo di Girolamo, l’evento “Contro l’antimafia” nel Teatro Umberto della città di Lamezia Terme. Attraverso le parole dello scrittore, Achille Iera esprime tutta la rabbia ed il ribrezzo per le stragi di Capaci e di Via D’Amelio del ’92, come la vita sia cambiata e come la “primavera sia diventata inverno”. 

A seguire, partendo proprio dallo spunto di riflessione lasciato dal monologo, Nuccio Iovene, Giovanni Tizian, Pierpaolo Romani (Avviso Pubblico), Fabio Riganello (Legalitria) e Danilo Chirico (DaSud) discutono di quello che è il progetto Piazze Connection, nato, a detta di Danilo Chirico, “per rispondere a questa domanda”, quella nata dalla esigenza di fare qualcosa : “solo perché non c’è più una stagione stragista, non vuol dire che la Mafia non c’è più, ma è cambiata” dice infatti Nuccio Iovene. Un’antimafia nuova e da riscrivere è, pertanto, necessaria.

Prendendo la parola, Pierpaolo Romani, continua il discorso facendo notare come esistano più tipi di antimafia, in particolare la istituzionale, il cui fine ultimo è la lotta-prevenzione, e la sociale, quella per cui la partecipazione e la mobilitazione cittadina sono fondamentali. A detta dello stesso Romani: “penso che il faro di Piazze Connection debba essere la Costituzione”. 

Fabio Riganello continua il discorso, parlando di come sia fondamentale che nessuno si senta isolato: “siamo isolati, e l’isolamento è foraggio per la Mafia. Il NOI deve esser più importante dell’IO”. 

A concludere, prende la parola Giovanni Tizian, il quale riflette sulla presenza, ed in tal caso della assenza, della politica in materia di mafia: “C’è tanta ipocrisia…la politica ha sostanzialmente abbandonato il tema antimafia” ed in un mondo in cui i soldi dominano il mercato nonché la società, è compito nostro, da cittadini, riprenderci la nostra “autonomia e indipendenza”.

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