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La mafia nel Comune. 30 anni di complicità tra clan e politica

Pierpaolo Romani e Paolo Lattanzio ne hanno parlato con Arcangelo Badolati

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“Un comune sciolto non è colpevolizzazione dei cittadini, ma una grande responsabilità della classe politica e dirigente”.
Pierpaolo Romani e Paolo Lattanzio discutono a proposito del Dossier sui Comuni sciolti per mafia con Arcangelo Badolati. Il dibattito si apre con l’idea di promuovere la trasparenza e la legalità nei territori tramite squadre di persone incaricate di bonificare l’ente pubblico. Le infiltrazioni mafiose aprono ferite profonde sul territorio; i prefetti devono lavorare per rimarginarle al fine di non farlo mai più riaccadere. Questo è possibile facendo prevenzione sul territorio, estirpando il problema alla radice e suscitando un senso di responsabilità sia nei cittadini che nella classe dirigente. Politici e imprenditori spesso si affidano ai mafiosi, considerati risolutori di problemi. Loro forniscono ricette rapide che però hanno come conseguenza l’inaridimento economico del territorio e della politica: è infatti bene educare il cittadino al senso civico. Per farlo bisogna partire dall’istruzione, in mancanza della quale sorge la negazione del problema mafia. Una prova tangibile in senso contrario è fornita dai numerosi comuni sciolti per mafia. La pandemia ha scoperchiato un vaso di Pandora, portando alla luce le falle della pubblica amministrazione; i giovani, inoltre, ormai provano un totale disinteresse per ogni tipo di impegno politico dovuto a una carenza digitale e poca chiarezza. Arcangelo Badolati sottolinea a tal proposito la precaria situazione della sanità, in particolar modo delle regioni ad alta densità mafiosa. “Mi sarebbe piaciuto vivere in un luogo normale in cui, per ottenere una prestazione anche solo al pronto soccorso, non sia necessario essere figlio di un mafioso”, riflette Badolati.  Ha infine concluso l’intervento con una nota positiva Paolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico: “Tante cose non funzionano ma credetemi, conosco sindaci, persone che si impegnano, persone oneste ma soprattutto competenti”.

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