NEWS

Il giornalismo che indaga sui sistemi criminali

Il giornalismo d’inchiesta al centro di una conversazione tra Pietro Mecarozzi, Stefano Lamorgese e il moderatore Giovanni Tizian

Condividi:

di Luca Martinelli e Giandomenico Muraca

A Palazzo Nicotera si è svolta una conversazione sul giornalismo d’inchiesta tra Pietro Mecarozzi, Stefano Lamorgese e il moderatore Giovanni Tizian. È stata prima posta l’attenzione sull’inchiesta vincitrice del premio Morrione, realizzata appunto da Stefano Lamorgese. L’inchiesta riguarda le infiltrazioni mafiose nella Maremma: di particolare interesse lo svolgimento della suddetta in una regione considerata non propriamente a rischio mafia, cosa confermata dalla reticenza da parte della società civile e della magistratura a considerare gli atti documentati come crimini a stampo mafioso. La discussione si è spostata sull’importanza del premio Morrione: infatti questo riconoscimento dà l’opportunità, sulla base di progetti precedentemente presentati, a numerosi giovani di poter svolgere giornalismo d’inchiesta. Un giornalismo d’inchiesta che fa sempre più fatica a resistere in Italia, come evidenziato dalla discussione.La presenza sempre minore di fondi e lo scarso interesse da parte della cittadinanza mettono a dura prova questo settore del giornalismo. A contribuire ulteriormente alle difficolta è spesso il rapporto difficile tra libero giornalismo e magistratura, cosa che aumenta la tensione durante lo svolgimento dei reportage. Si è discusso inoltre dell’attuale stato della qualità della stampa in Italia.Si sono individuati due problemi: il primo è la velocità con cui le notizie vengono relegate all’oblio. In particolare, si è fatto riferimento a come la guerra in Yemen (documentata da un’inchiesta vincitrice del premio Morrione due anni fa) sia stata rapidamente “sostituita” dalla guerra in Ucraina sul piano mediatico. Il secondo è la noncuranza con la quale diversa stampa utilizza un lessico appositamente creato per fare notizia: si fa qui l’esempio delle metafore belliciste durante la pandemia di covid-19, o per indicare avversari politici e/o ideologici. L’incontro si è concluso con un invito, ripreso dalle “Bustine di Minerva” di Umberto Eco, ad un lessico più curato e più appropriato che possa aumentare la qualità e la libertà della stampa in Italia.

ULTIMI ARTICOLI

Aggregatore Risorse

Nuove voci dal Mezzogiorno con 'Trame a Sud', spin-off di Trame.Festival

Una rete di voci che unisce il Mezzogiorno


Palermo e la memoria della lotta: un viaggio tra le ferite e il coraggio

Da Libero Grassi a Peppino Impastato: un itinerario tra i luoghi simbolo dell’antimafia per ricordare le vittime e sostenere la resistenza alla criminalità organizzata


Da Lamezia a Palermo per raccogliere il testimone e farsi protagonisti della lotta alle mafie

I volontari di Trame e Ala in Sicilia per ricordare Libero Grassi e tutte le vittime di mafia


Civic Up. I volontari di Trame e Ala a Palermo per il XXXIII anniversario della morte di Libero Grassi

Giovedì 29 agosto nel luogo dove si consumò l’omicidio


TRAME

Menù di navigazione

TRAME365

Menù di navigazione

ABOUT

Menù di navigazione