Presentato a trame.10 “La mano nera”, il libro scritto a quattro mani da Salvatore Giuffrida e Luigi Ciatti per Infinito Edizioni, pubblicato nel 2020.
Il libro ripercorre l’evoluzione criminale del fenomeno dell’usura attraverso la voce di chi ne è stato vittima: sette sono gli imprenditori, dalla Sicilia alla Lombardia, che testimoniano quanto sia facile cadere nella rete. L’analisi che ne deriva è un focus su un’emergenza ancora trascurata e sottostimata, “che non risparmia nessuno”.
L’usura oggi, si osserva, è sempre più connessa alla mafia, in quanto «strumento nelle mani dei clan per controllare l’economia, il territorio, il quartiere, le città. Proprio come il pizzo», con un giro d’affari incalcolabile.
Il suo ricorso si intensifica nei periodi di recessione economica, quando diventa più arduo accedere alle fonti ufficiali del credito, diventando quasi una strada obbligata per quanti non riescono ad ottenere credito dalle banche a causa delle eccessive e onerose garanzie richieste nonché dei lunghi tempi di istruttoria per accedere al credito.
Attualmente, la diffusione della pandemia ha messo in ginocchio molti italiani e l’urgenza di liquidità ha reso il ricorso al credito informale non un rischio, ma una risorsa. Ciatti e Giuffrida sottolineano a più riprese che «l’usura sarà vinta solo quando saranno rimosse le cause che spingono le persone a finirci dentro».
Per rendere possibile questo, e per slegare il nodo che tiene legata la vittima all’usuraio, esistono solo due vie possibili: la denuncia e la prevenzione.
Denunciare è possibile chiedendo aiuto e supporto alle associazioni presenti sul territorio, sempre più numerose, che offrono sostegno per tutto il percorso che la vittima deve affrontare.
La prevenzione e l’educazione invece sono rese possibili grazie ai progetti di formazione sulla gestione responsabile del denaro, un aspetto quest’ultimo da non sottovalutare.
«Sfatiamo un mito ricorrente quando si parla di mafia – si legge nel volume - nella lotta all’usura, lo Stato c’è. A volte è lento, ma c’è. Moltissimo dipende dalla denuncia da parte delle vittime».
Non sono pochi, infatti, i casi in cui, si ricorda tanto nel libro quanto nel dibattito di Trame.Festival, quando si trova il coraggio di denunciare le vessazioni, l’usuraio è assicurato alla giustizia e le sue vittime ritrovano le condizioni per far ripartire dignitosamente la propria attività economica e riconquistare la libertà altrimenti persa.
Guarda il video dell'incontro L’impresa stretta dall’usura mafiosa al tempodel covid
Con Mariano Bella (Centro Studi Confcommercio), Luigi Ciatti e Tiziana Bagnato (LaCnews24)
in collaborazione con Confcommercio