ENZO INFANTINO PALMI (RC)
Già Presidente della Fondazione è Stato Il vento 
Referente per la Calabria della Rete delle Comunità Solidali 
Referente per la Calabria della Onlus ResQ People saving People 
Componente del Direttivo della Associazione Per non dimenticare Sabra&Chatila

Impegnato da molti anni come volontario in missioni umanitarie all’estero per la difesa dei diritti umani.
Nel 1999 durante la guerra nei balcani svolge attività di sostegno ai rifugiati nel campo profughi di Valona in Albania.
Sin da giovane abbraccia la causa dei diritti del popolo palestinese e dal 2003 aderisce al Comitato per non dimenticare Sabra&Chatila e a quello per il Diritto al Ritorno. 
Si è recato in diverse occasioni in Medio Oriente nei campi profughi palestinesi per denunciare le gravi condizioni di vita dei rifugiati e per ribadire il rispetto delle risoluzioni internazionali. 
A cavallo tra il 2009 e il 2010 partecipa con una delegazione italiana a Il Cairo in Egitto ad una manifestazione internazionale a sostegno del popolo palestinese denominata “Gaza freedom march”.
Per le stesse motivazioni è stato più volte in Libano in Siria, Cisgiordania e Striscia di Gaza. 
In questi viaggi ha maturato una conoscenza del problema dei rifugiati in Medio Oriente. 
A causa delle gravi condizioni del sistema sanitario della Striscia di Gaza assieme al Comitato ha promosso una raccolta fondi per l’acquisto di una TAC per l’Ospedale “AL WADA” di Gaza. 
Partecipa in diverse occasioni alla raccolta fondi per l’acquisto di strumenti utili per le attività della ONG Palestinese “Beit Atfal Assomoud” che opera in 10 campi profughi in Libano a sostegno dei bambini rifugiati. 
Dal mese di Aprile 2016, a seguito della chiusura della rotta dei balcani, si reca in Grecia in soccorso dei rifugiati fuggiti dal conflitto siriano. 
Nei suoi ripetuti viaggi aiuta diverse famiglie rifugiate e nel contempo contribuisce a costruire una rete e un ponte solidale tra la Calabria e i campi profughi in Grecia. 
Inoltre, svolge una assidua attività per favorire la ricollocazione e i ricongiungimenti dei rifugiati 
Questa esperienza lo ha spinto ad intensificare il suo impegno nella denuncia per il mancato rispetto dei diritti umani.
A tale scopo scrive con Tania Paolino un libro, “Kaijn e la tenda sotto la luna”, che racconta le storie dei rifugiati incontrati nei campi profughi, i cui proventi saranno utilizzati per la ricostruzione di una scuola per bambini In Siria. 
Il libro ha ottenuto a Cetraro in Calabria per la sezione autori, il Premio “Giovanni Lo Sardo” 
Dal 2017 al 2021 con la Rete delle Comunità Solidali e con La Fondazione è Stato il vento di cui è stato presidente promuove delle raccolte fondi per tenere in vita le attività solidali e di accoglienza nel comune di Riace 
Grazie a questa sua attività solidale gli sono stati conferiti diversi riconoscimenti tra i quali: “Proemio Il Samaritano” conferito a Dolo (VE) dall’AVIS NAZIONALE.  “Premio “Gens Aurea” X^ edizione Associazione CENTAUREA”.  “Premio Ouitalos” a Palmi dalla Associazione Ouitalos. “Premio Prato Città Aperta” “Premio Galarte, XX^ edizione. Premio “Castello Svevo” dal Lions Club Castello Svevo di Cosenza, Premio Speciale Sciamisciu d’oro,  Encomio conferito dal Garante Regionale per i diritti dell’infanzia, 
Oltre all’impegno nella solidarietà internazionale, si è anche distinto più volte in iniziative riguardanti la tutela dell’ambiente e della legalità nella Regione Calabria 
Da giovane partecipa alla lotta contro l’installazione della Centrale a Carbone a Gioia Tauro. Si fa promotore del movimento studentesco per la difesa dell’ambiente diffondendo tramite molteplici incontri una forte coscienza ambientalista. 
 A Palmi, la sua città, partecipa e promuove incontri per diffondere la cultura della legalità contrapposta alla violenza e alla subcultura della ndrangheta. 
Nel 2013 ha promosso un coordinamento legato alla memoria di Rossella Casini, giovane donna fiorentina uccisa dalla ndrangheta nel 1981 durante la faida che ha visto contrapposte le famiglie Gallico e Condello, e il cui corpo non è mai stato ritrovato.  Tra le attività svolte da segnalare la richiesta di intestare una via alla povera ragazza uccisa. 
Nella notte tra il 31 ottobre subisce un grave atto intimidatorio di stampo mafioso. 
In questi anni è stato più volte chiamato da diversi istituti scolastici in incontri con gli studenti per parlare, partendo dalla esperienza di volontario, del valore della solidarietà e dei diritti umani.