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4 gennaio 2024. Trentadue anni dopo il ricordo del duplice omicidio di Aversa e Precenzano

Lamezia Terme commemora il Sovrintendente di Polizia Salvatore Aversa e sua moglie Lucia Precenzano, vittime della mafia nel 1992

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Celebrato il ricordo del sovrintendete di polizia Salvatore Aversa e di sua moglie Lucia Precenzano, insegnante, uccisi a Lamezia Terme la sera del 4 gennaio 1992, aprendo di fatto la stagione delle stragi di mafia nel nostro Paese. Quest’anno la celebrazione Eucaristica in suffragio dei coniugi è stata celebrata nella Cattedrale di Lamezia Terme da Monsignor Serafino Parisi, Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, e dal Cappellano della Polizia di Stato Don Alessandro Nicastro. A seguire è stata deposta una corona di fiori alla lapide commemorativa posta nel portico del palazzo in Corso Numistrano che ospitava la sede del Commissariato di P.S. all’epoca del duplice omicidio, alla presenza del Sottosegretario di Stato all’Interno, On. Wanda Ferro, del Prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci, di esponenti delle Istituzioni civili, militari e delle locali Autorità Giudiziarie, di rappresentanti dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato e delle Organizzazioni Sindacali del personale. Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente della Fondazione Trame Nuccio Iovene e Armando Caputo, già presidente della Fondazione e dell’Associazione Antiracket Lamezia Ala.
Il tragico episodio commemorato, che rappresenta ancora oggi una ferita tutt’altro che rimarginata per la città, fu segnato da un lungo periodo di indagini, sospetti, macchinazioni, ma anche da terribili errori giudiziari. 
L’intera vicenda è stata recentemente approfondita in occasione di Trame.12 nel corso della presentazione del libro “Quando la ‘ndrangheta sconfisse lo Stato” del giornalista lametino Antonio Cannone, in un incontro moderato da Arcangelo Badolati con Walter Aversa, figlio di Salvatore Aversa e Lucia Precenzano. Un’analisi lucida su un periodo storico segnato da una serie di episodi drammatici e omicidi che hanno segnato definitivamente il volto della città di Lamezia Terme e la sua storia, i cui strascichi sono ancora sulle spalle della comunità.

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