NEWS

L'arte restituita, i quadri confiscati alle mafie esposti per la prima volta al festival Trame

Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune

Condividi:

De Chirico, Ligabue, Lodola, Caruso. Sono solo alcuni dei nomi dei più grandi maestri del Novecento le cui opere sono state sequestrate alla criminalità organizzata e riunite, per la prima volta, nell’inedito progetto espositivo “Visioni Civiche - L'arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune”. In mostra nel Complesso Monumentale di San Domenico di Lamezia Terme, sede del Museo Archeologico Lametino, dal 18 giugno al 28 luglio, la mostra è stata presentata dalla Fondazione Trame e dall’ Associazione MetaMorfosi, con il Patrocinio del Ministero degli Interni ed il sostegno della Fondazione CDP. 
Curata dal professor Lorenzo Canova, la collezione prevede la presenza di quarantaquattro opere confiscate alle mafie e attualmente nelle disponibilità dell'Agenzia dei beni confiscati e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. 
Occasione per la presentazione della mostra, in un simbolico allineamento di temi e obiettivi, è il Festival dei libri sulle mafie Trame. «In un momento in cui sembra essere diminuita la percezione della pericolosità delle mafie – spiega Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame ETS - è necessario mantenere alta l’attenzione su di esse e sulle loro attività e dare la rappresentazione reale alla capacità di mettere le mani su affari e settori apparentemente lontani, come il mercato delle opere d’arte».

In esposizione, infatti, le opere sequestrate al "re dei videopoker", noto boss mafioso Gioacchino Campolo, già presenti al Palazzo Crupi di Reggio Calabria, e quelle sequestrate a Gennaro Mokbel, finanziere vicino alla Banda della Magliana, mai esposte finora. «Questo progetto – spiega Lorenzo Canova curatore della mostra - nasce come segno fondato sulla forza simbolica delle arti visive, uno spazio di legalità e di condivisione civica frutto di due nuclei di opere d’arte confiscate alle mafie». Arricchisce sorprendentemente il percorso anche un quadro falso di Giorgio Morandi: «Un documento paradossale che ci fa capire come anche i criminali possano, con ogni probabilità, essere vittime di una truffa» conclude Canova.

Il taglio del nastro, effettuato dai volontari di Trame Festival, ha visto non solo la partecipazione del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e di Lamezia Terme Paolo Mascaro, ma anche della sottosegretaria al Ministero dell’Interno Wanda Ferro, la quale ha dichiarato come «la sottrazione di queste opere e la loro restituzione alla fruizione pubblica rappresentano una vittoria delle istituzioni e di quella società civile, ben rappresentata da Trame, che ha compreso come la lotta alle mafie sia un impegno che richiede la partecipazione attiva di ogni cittadino». Il direttore dell’Agenzia dei Beni confiscati ha sottolineato «il valore simbolico delle opere confiscate, espressione virtuosa della capacità dello Stato di restituire ai territori beni culturali illecitamente accumulati per favorirne il senso di appartenenza».

ULTIMI ARTICOLI

Asset Publisher

Nuove voci dal Mezzogiorno con 'Trame a Sud', spin-off di Trame.Festival

Una rete di voci che unisce il Mezzogiorno


Palermo e la memoria della lotta: un viaggio tra le ferite e il coraggio

Da Libero Grassi a Peppino Impastato: un itinerario tra i luoghi simbolo dell’antimafia per ricordare le vittime e sostenere la resistenza alla criminalità organizzata


Da Lamezia a Palermo per raccogliere il testimone e farsi protagonisti della lotta alle mafie

I volontari di Trame e Ala in Sicilia per ricordare Libero Grassi e tutte le vittime di mafia


Civic Up. I volontari di Trame e Ala a Palermo per il XXXIII anniversario della morte di Libero Grassi

Giovedì 29 agosto nel luogo dove si consumò l’omicidio


TRAME

Navigation Menu

TRAME365

Navigation Menu

ABOUT

Navigation Menu