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Organised crime doesn’t care about borders.

Malta, la piazza dei boss

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di Nicola Catania

 

 

Perché proprio a Malta? Secondo Musolino, Malta è un problema costante di evasione fiscale, nel quale i flussi economici sono molto dilatati determinando la possibilità di avviare aziende in Italia, ma poi effettivamente operanti e aventi sede legale a Malta, equiparata con tutti gli altri stati membri europei, pagando solo il 5% di tasse. E’ un sistema tendenzialmente piramidale, dal più piccolo soggetto locale al più grande master regionale, determinato da una classe dirigente meno preparata e meno strutturata, in quanto le regole dipendono dalla persona fisica rappresentante a Malta, che garantisce alle organizzazione criminali di accumulare “provviste”, anche mensili, con la possibilità di reinvestire la somma nel breve termine. 

Si parla di una responsabilità indiretta dell’allora premier maltese ,Vincent Muscat, nell’omicidio , che ha creato un clima di impunità all’interno della stessa società maltese e i giornalisti che denunciavano irregolarità non si sentivano protetti, anzi nel caso di Daphne  “c’è stata una campagna orchestrata da parte del partito laburista, di cui Muscat faceva parte, contro Daphne” come la piovra il senso di impunità dall’alto permeava  l’intera collettività, facendo venire meno lo stato di diritto. Era quasi una battaglia contro i mulini a vento, quella di Daphne, come quella di tanti altri giornalisti d’inchiesta. 

L'inchiesta pubblica fatta nascere dalla famiglia di Daphne, per cercare di implementare le leggi contro la criminalità organizzata , legge che  i governi che si sono succeduti non hanno fatto e , in secondo luogo, ricordarci che il fenomeno mafioso è transnazionale  e va combattuto soprattutto dalla legge europea che deve adeguarsi all’evoluzione della struttura criminale e trovare applicazione nella legge nazionale. Le stesse riguardano tutti in quanto le organizzazioni sono sviluppate in vari paesi, tra cui Malta, la quale è semplicemente meno organizzata dell’Italia ad affrontare tale problema. 

Come ci ricorda  Musolino “C’è un movimento culturale prima che politico che chiede di poter gestire le cose con meno controlli. Dobbiamo essere tutti consapevoli dei rischi a cui andiamo incontro”. 

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