"L’antindrangheta che è capace di attirare i giovani”. È l’esperienza storicizzata dei volontari di Trame.Festival dei libri sulle mafie ad aver colpito la giovane studentessa vibonese dell’Università degli Studi di Torino Noemi Muggeri, a tal punto da farne argomento della sua tesi triennale in Sociologia delle mafie per il Corso di Laurea in Comunicazione Interculturale del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino. A sostenere e guidarne il lavoro e la ricerca è stato il docente di Sociologia e Processi di regolazione e reti criminali Rocco Sciarrone, membro del comitato di redazione di ''Stato e mercato'' e dell'esecutivo di ''Meridiana'', autore di diversi studi sul fenomeno mafioso, con particolare riferimento ai temi delle relazioni esterne e dei meccanismi di riproduzione delle reti mafiose.
Esito di una lunga intervista al direttore artistico del festival Giovanni Tizian, la tesi ripercorre la storia e i progetti che attualmente impegnano la Fondazione Trame e l’Associazione Antiracket Lamezia Onlus: Trame a scuola, Mani Libere, i laboratori per adolescenti attivi a Civico Trame.
Di seguito riportiamo fedelmente le conclusioni della tesi di Noemi Muggeri:
La lotta alla ‘ndrangheta va avanti ormai da molti anni, e diverse sono le battaglie e le sfide che ogni giorno ci si ritrova ad affrontare e di fronte alle quali è necessario parlare, reagire per andare avanti e per far in modo che l’ombra fastidiosa, opprimente e soffocante quale è la ‘ndrangheta si dissolva. È il ricordo di chi prima di noi non si è piegato al potere mafioso – di chi ha denunciato, di chi come Lea, Giusy e Maria Concetta non ha avuto paura e ha parlato pagandone prezzi altissimi – ad essere ciò che, nel tempo, ha permesso il cambiamento; un cambiamento che è necessario portare avanti sempre, un impegno che non bisogna mai abbandonare di fronte a nulla. È questo che nel corso degli anni hanno fatto e continuano a fare ogni giorno persone come Giovanni Tizian e Nicola Gratteri, impegnati ogni giorno nella lotta alla mafia, nella lotta a quel sistema responsabile di avergli portato via un pezzo di vita che non tornerà più indietro. Ed è questo che ogni giorno, per 365 giorni l’anno, fa Trame da dodici anni; Trame ha da sempre diffuso e continua ancora oggi, alla sua dodicesima edizione, a diffondere la speranza del cambiamento, l’importanza della memoria, dell’impegno civile contro la mafia, perché è attraverso questi insegnamenti che si è in grado di combatterla dall’interno, di sradicarne le fondamenta. È attraverso l’educazione alla legalità, la conoscenza e la trasmissione della cultura antimafiosa ai giovani che continua ad essere portata avanti la speranza del cambiamento, della fine della mafia e del suo ingombrante potere. Quello che Trame cerca di fare è portare e diffondere consapevolezza della lotta alla criminalità organizzata nel proprio territorio, perché è questo ciò di cui la Calabria ha bisogno: combattere l’omertà, i silenzi e la rassegnazione di cui la mafia si nutre tramite la cultura, l’impegno e la memoria. “Ricominciare dalle origini, quindi. Per costruire l’antimafia popolare, quella che serve oggi. Per cambiare tutto.”