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Trame12. La guerra invisibile

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di Gilberto Villella

 

Maurizio Pagliasotti presenta il suo libro “La Guerra Invisibile: un viaggio sul fronte dell’odio contro i migranti”, pubblicato da Einaudi editore e vincitore del Premio Sila, ne discute con Chiara Sgreggia, giornalista de “L’Espresso”

Il tema principale su cui si basa questo incontro è il fenomeno migratorio, attraverso il viaggio che lo stesso scrittore intraprende attraverso numerosi punti dai quali è necessario passare per poter entrare in Unione Europea. 

Nel libro l’estetica della guerra è narrata in tutta la sua atrocità: armi di svariato tipo, divise militari e droni sono i padroni all’interno di uno spietato universo di violenza e distruzione. 

La chiave di lettura del libro è l’opposizione alla narrazione e alla visione che noi, sia come cittadini europei che da italiani, abbiamo nei confronti di coloro che scappano dalla guerra e sono considerati nemici. 

Il concetto che i migranti siano nostri nemici è un’espressione quasi inesistente nella stampa italiana, nonostante sia sotto gli occhi di tutti un’attuale guerra contro gli immigrati il cui teatro di guerra è proprio il Mediterraneo, divenuto ormai un cimitero a tutti gli effetti. 

Nel mondo dell’immigrazione chi cerca di scappare si trova bloccato davanti ai confini: nelle vicinanze sono presenti dei “Jungle Camp”, villaggi in cui vivono centinaia di famiglia ferme all’invalicabile confine con l’Unione Europea, nella speranza di recuperare il denaro da dare ai trafficanti per riuscire ad arrivare oltre il confine. 

Quest’ultima figura controversa, quella del trafficante appunto, è molto ambita soprattutto tra i giovani immigrati data la posizione di vantaggio offerta e visto il facile accesso a viveri, scorte mediche e ulteriori risorse utili alla sopravvivenza oltre ad essere molto remunerativa vista la forte richiesta nel gioco della domanda e dell’offerta di questo brutale mercato.

Questa grottesca situazione ha generato un fenomeno secondario che vede ogni anno migliaia di “turisti – detti – dell’immigrazione”: persone che pagano per  vedere le guerre e la disperazione delle persone che cercano di scappare con i propri occhi.

Nonostante il libro si incentri sul tema dell’immigrazione e sulle vicende autobiografiche delle storie vissute in prima persona dallo scrittore, si tratta di una lettura indicata per chi è in netta conflittualità proprio con l’immigrazione. 

A tale scopo è stata presentata nel corso dell’incontro la possibilità che questo libro possa in futuro diventare un videogioco, e dunque un efficace metodo comunicativo per i giovanissimi e non, assecondando i desideri di Maurizio Pagliasotti.

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