di Nicola Catania e Gilberto Villella
Diego Bianchi, conduttore di Propaganda Live, e Roberta Rei, giornalista de Le Iene, nella terza giornata del Trame Festival hanno parlato di politica e migranti per costruire una memoria collettiva ben definita nell’incontro dal titolo “Propaganda Memoria”.
«Il problema nel descrivere fenomeni come quelli dei braccianti, del caporalato, di racconti di schiavitù e di sottomissione di chi viene trattato come uno strumento e non come una persona, è la costante sensazione - ha spiegato Diego Bianchi - che il lavoro dei giornalisti sia inutile».
È importante far conoscere le storie nascoste, quelle che non si sentono e non si vedono. Come la storia recente di un lavoratore sottopagato trovato morto a causa della disumana meccanica del mondo, per cui è considerata priorità preservare il lavoro piuttosto che la vita di una persona. Eppure, il suo caso è venuto a galla, mentre ci sono migliaia di vicende simili che non fanno abbastanza scalpore da essere conosciute.
Sono emblematici, da un lato, il caso di San Luca, seguito in una recente inchiesta dallo stesso Bianchi, che rappresenta un fallimento, non solo dello Stato ma di tutti. Un piccolo comune nel quale non si è votato a causa della totale mancanza di candidati sindaco. Dall’altro, l’esemplare gesto di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, raccontato da Bianchi come una delle pagine più belle della storia politica degli ultimi anni. Nonostante l’amarezza degli arresti domiciliari e il declino emotivo di Lucano, vista la solitudine della “prigione” e l’impotenza nel poter agire, il riscatto è successivamente arrivato con la sua elezione al Parlamento europeo.
La memoria va quindi costruita raccontando non solo le storie dai grandi nomi, ma anche le vicende di minore rilevanza mediatica, evitando di renderle folkloristica e strumentalizzate. Mettendo in risalto anche le testimonianze delle vittime di minacce, ricordate negli incontri precedenti di Trame Festival, come l’imprenditore Antonio Vavalà o il fratello di Maria Chindamo, Vincenzo, al fine di accendere un faro di speranza nella lotta continua al fenomeno mafioso.