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‘Ndrangheta e Camorra, l’impero sul mediterraneo

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di Giovanna Vescio

 

Ospite della terza giornata della dodicesima edizione di Trame Festival, il procuratore della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli affronta con Giovanni Tizian, giornalista del quotidiano “Domani” e direttore artistico del festival, i traffici illeciti nel Mediterraneo che vedono protagoniste camorra e ‘ndrangheta. Le due organizzazioni criminali, inizia il procuratore, rispettivamente originarie delle regioni Campania e Calabria, oggi allarmano più della mafia siciliana. A differenza di quest’ultima, infatti, dimostrano più intraprendenza nelle frequentazioni portuali.

I paesi del bacino del mediterraneo sono diventati destinatari di sostanze illecite spediti attraverso porti italiani, provenienti principalmente da Spagna e Marocco. Il magistrato Borrelli, racconta, ha recentemente seguito un’importante indagine a Salerno, conclusasi con un sequestro straordinario di diciassette tonnellate di captagon. Questa nuova droga sintetica, derivante dall’anfetamina, come spiega il procuratore, è valutata a pezzo, a differenza dell’ordinaria cocaina stimata a peso.

Oltre all’esempio riportato, numerosissimi sono stati i sequestri verificatisi a Salerno nell’ultimo anno ponendo un punto ad indagini incessanti. Borrelli espone le procedure di ritrovamento messe in atto. Una delle piste seguite prevede un controllo più metodico in base alla provenienza dei traffici. È però un ostacolo all’intercettazione, spiega, la consueta mancanza di scanner di ultime generazioni che facilitano il processo. Il procuratore illustra, poi, l’espediente del tramacco, utilizzato dagli indagati che riversano la merce del container di origine all’interno di un altro.

"Esistono intercettazioni inutili?”, chiede il moderatore. Giuseppe Borrelli risponde illustrando la nuova legge di riforma, entrata in vigore nel 2017, che ha riformato il sistema delle intercettazioni. Oggi, contrariamente a quanto previsto dalla vecchia disciplina, a cui, secondo il procuratore, molti sono rimasti, possono essere trascritte solo le intercettazioni rilevanti e, se venissero trasmesse quelle irrilevanti al giudice, questi si opporrebbe alla loro trascrizione e le rimanderebbe indietro.

È stato poi affrontato l’argomento dell’abuso di ufficio, applicato scarsamente per via dell’esclusione di tutte le attività discrezionali e del solo punimento di condotte residuali. Il procuratore ritiene possibile eliminare completamente l’abuso di ufficio ammesso che venga sostituito con altre norme che puniscano simili condotte illecite.

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