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Sono intorno a me, ma non parlano con me Sono come me, ma si sentono me-glio

Trame in musica con Frankie hi-nrg mc

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di Giovanna Vescio

 

É parallelamente musicale e letterario uno degli ultimi appuntamenti della quinta giornata del festival. Tra i pionieri del rap in Italia, Frankie hi-nrg mc presenta il suo primo volume, dal titolo "Faccio la mia cosa". Come il moderatore Riccardo Bocca, giornalista de "L' Espresso", attesta inizio a incontro, non è tanto sul libro che verterà la conversazione quanto sul rap e la sua evoluzione, in particolare, rapportata a tematiche culturali.

Il rap, racconta l'autore del libro, premettendo che non è Frankie, il cantante, ma Francesco di Gesù, suo nome di battesimo, approda nella nostra penisola negli anni ottanta con uno stampo prettamente politico. Negli anni novanta la musica continua ad essere un'arma contro ingiustizie e battaglie di ogni tipo, si assiste all'affermarsi del rap sociale per poi giungere ai nostri giorni con un cambiamento radicale nella scena di questo genere. Oggi si parla molto più di se stessi, dei propri sentimenti, temi impensabili all'epoca perché ritenuti commerciali. Inoltre, i testi sembrano essere svuotati di senso e di significati e, addirittura, traspaiono esaltazioni per atteggiamenti criminali.

Bocca lo invita a pronunciarsi sul nuovo assetto intraprendendo con il rapper una riflessione sull'odierna funzione della musica. Frankie si dimostra positivo, riconosce che probabilmente la capacità della musica di essere più che un intrattenimento sia venuta meno di recente ma è fiducioso nei tempi futuri, in cui, spera, artisti non ancora emersi sapranno conoscere, "leggere notizie e tirarne fuori qualcosa".

Discutendo di rap e cultura, cuore della conversazione, l'artista cita Rakim, abile conciliatore di queste due sfere, alle quali sfortunatamente e più volte, oggi più che qualche decennio fa, se ne aggiunge una terza: l'ignoranza. Per molti, dice, l'ignoranza è secondaria rispetto al successo e, probabilmente, un ruolo determinante è stato svolto dalla rete che, per quanto agevoli la reperibilità di informazioni, conduce a un "difficile viaggio attraverso il quale raccogliere sapere". 

Prima di intrattenere il pubblico con perfetti incastri di parole musicate, gli interlocutori si soffermano su altri concetti stimolanti. Il rapper parla della sottovalutazione dei giovani che, dice, se affrontata garantendo loro il più superfluo dei sostegni, poiché ritenuti incapaci, non si farà altro che indirizzarli verso il qualunquismo. Oggi sarebbe meglio occuparsi di "Quelli che ben pensano", titolo di uno dei suoi brani, o di quelli che non pensano? Frankie hi-nrg risponde attestando che "è il momento di occuparsi delle persone", siamo troppo presi da noi stessi per accorgerci che fuori c'è un mondo.

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