Veloce come il respiro di chi non ha più tempo, struggente come un segreto scritto sulla sabbia: l’ultima indagine di Gori Misticò.
Nelle storie di Topolino nessuno si ammala, la morte è un tabù, a ogni nuova puntata si ricomincia da capo: ma la vita vera non è così, e Gori Misticò lo sa bene. Ex infiltrato in operazioni di antiterrorismo al Nord, poi ritiratosi in Calabria vicino alla mezzaluna di sabbia della sua giovinezza, Gori si trova a fronteggiare il nemico più crudele: l’operazione e le cure non sono bastate, la malattia avanza e lui non intende concederle l’ultima parola. Vuole poter decidere da solo il momento del congedo, così si è procurato i farmaci che gli saranno alleati. Ma come al solito c’è qualcuno che ha bisogno di lui. Il brigadiere Federico Costantino, per esempio, è alle prese con il caso di una donna trovata morta per la seconda volta, visto che all’anagrafe risulta deceduta dieci anni fa. E poi, proprio quando Gori vorrebbe potersi dimenticare di tutto, da un cassetto spunta la foto del latitante che ha inseguito per tutta la vita: suo padre.