"Ancora questa città si interroga sui suoi omicidi eccellenti, che non sono soltanto quelli dei miei genitori, i coniugi Aversa e Precenzano, ma anche il magistrato Francesco Ferlaino e addirittura due poveri, innocenti lavoratori, Tramonte e Cristiano. Ci si interroga ancora, si scrive ancora. Il dottor Gratteri è un bravo magistrato e ha una elevatissima capacità umana, morale e professionale che non può essere messa in discussione. Ma una parola da lui me la sarei aspettata. Vogliamo lavorare, vogliamo cominciare a interrogarci sui mandanti di quell'omicidio, i mandanti, nessuno ne parla dei mandanti dell'omicidio di Cristiane Tramonte, come mai? Riaprire le indagini significherebbe tentare di dare una risposta a questa città che è stata mortificata, che è stata calpestata, che è stata terrorizzata da certi omicidi. Dare risposta a determinati omicidi significa anche lenire un po' una paura, un'ansia, lenire anche un dolore, ecco perché bisogna continuare a parlare e interrogarsi, sui mandanti soprattutto.
Lunedì vado in un territorio delle Dolomiti bellunesi, dove si inaugurerà un presidio di Libera, voluto fortemente da quel territorio a 1.400 km di distanza dalla Calabria, e lì verrà intitolata una sala a Lucia Precenzano e a Salvatore Aversa, perché anche lì questa vicenda scuote ancora le opinioni e la gente”.
Così Walter Aversa ospite a Trame Festival dei libri sulle mafie in piazza a Lamezia Terme fino al 25 giugno.