Manuela Iatì
Scheda Ospite
Manuela Iatì
Manuela Iatí è giornalista professionista, videogiornalista e scrittrice calabrese.
Inviata e redattrice di Sky tg24, testata presso la quale si occupa di inchieste e cronaca e per la quale aveva lavorato per 6 anni (2006-2012) come corrispondente dalla Calabria e inviata in Sicilia.
Inviata nella stagione 2013 di Piazzapulita, talk-show settimanale di attualità, società e politica condotto da Corrado Formigli in prima serata su La7.
Con Giuseppe Baldessarro (giornalista di “Repubblica” e già direttore di “Narcomafie”) ha pubblicato il libro-inchiesta sul traffico internazionale di rifiuti tossici e radioattivi Avvelenati (Città del sole edizioni – 2010). Dal libro ha tratto, con la drammaturga Laura Tassi, un testo teatrale per uno spettacolo in corso di allestimento. E’ tra le autrici di “Non è un paese per donne” (Mondadori – 2011, raccolta di racconti su donne scritti da donne), dell’antologia “Vincere la ’Ndrangheta” (Aracne editrice – 2011, con il saggio “’Ndrangheta ed ecomafie”) e di “Novantadue, l’anno che cambiò l’Italia” (Castelvecchi – 2012, raccolta a più mani che racconta il 1992, nella quale ha approfondito i rapporti tra ’ndrangheta, politica, imprenditoria e massoneria nel saggio “Gli invisibili”). Per la sua attività di giornalista, scrittrice e comunicatrice ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio “Giancarlo Siani” 2016, il Premio Nazionale “Paolo Borsellino” 2012, il Premio Internazionale “Losardo” 2012 nella sezione autori, il “Luigiano d’Oro” 2010 per il giornalismo ecologico e i premi “Strillaerischia” e “Leggo per legittima difesa” 2010 per il giornalismo d’inchiesta. Ha collaborato con i settimanali A e Corriere della Calabria e con il fattoquotidiano.it. Intervistata dal New York Times per un reportage sulla ’ndrangheta e la Calabria firmato dalla corrispondente in Italia Elisabetta Povoledo, pubblicato il 22 luglio 2012.Relatrice e moderatrice in seminari, convegni, corsi di formazione su ‘ndrangheta, ecomafie, legalità, comunicazione, social network, donne.
Ha diretto riviste di settore e collaborato con quotidiani e magazine regionali. Ha ideato e curato campagne di comunicazione sociale.
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Boia chi molla! Il romanzo della rivolta
L’incontro con la giornalista Emanuela Iatì e l’autore di “Salutiamo, amico” Gianfranco Turano, nella terza giornata di TrameXtra, ci catapulta nella Reggio Calabria del 1970.
All’indomani dell’istituzione delle regioni italiane, si pone il problema di decretare le città capoluogo. Per la Calabria viene scelta Catanzaro.
La parte più estrema della regione reagisce con una guerra urbana. Seguono sette mesi di guerra civile che farà 17 morti. Una pagina buia della storia d’Italia, fatta passare come un evento locale.
La guerriglia si esaurisce con il Pacchetto Colombo, che destinerà alla provincia di Reggio Calabria due mila miliardi di lire di allora, il più colossale caso di spreco di fondi pubblici in Italia.
Quest’anno per la prima volta il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato i morti di Gioia Tauro definendoli “vittime di una strage” e non di un incidente, come si era cercato di far credere.
“L’episodio fu nascosto da un cono d’ombra fin dall’inizio – dice Turano – la Rai, monopolista assoluta della televisione, decise di non mostrare una realtà in cui democristiani si scontravano con altri democristiani o madri di famiglia, professori e insegnanti ergevano barricate contro le cariche della Celere e dei Carabinieri. Il Washington Post parlò di quindici mila rappresentanti di forze dell’ordine a Reggio. Nell’aria solo l’odore dei lacrimogeni, l’arma usata per contrastare i dimostranti. Ma il resto d’Italia di questo non sapeva nulla”.
La rivolta popolare e spontanea cominciò a tingersi di nero attraverso alcuni gruppi di destra che assunsero il controllo strategico delle operazioni militari.
Nel febbraio del ’71 furono persino inviati i carrarmati, ma anche in questo caso la notizia trapelò in ritardo e nel disinteresse generale.
Nel 1970 arrivava un vento di novità dal nord che investiva tutti gli strati della società e che riguardava in particolare i giovani, ora riconosciuti come categoria, e le donne, intese come titolari di una propria identità politica. Sono gli anni delle lotte femminili e delle guerre di emancipazione combattute in casa. Ma anche quelli in cui la ‘ndrangheta diventa quello che noi oggi sappiamo essere.
Con i moti di Reggio Calabria infatti si crea una saldatura con politica, massoneria e imprenditoria. Nasce la Santa, quella doppia affiliazione che ha sancito l’evoluzione di un’organizzazione criminale altrimenti frutto di arretratezza.
“L’obiettivo era la gestione del Pacchetto Colombo, del quinto centro siderurgico a Gioia Tauro e del decreto Regio. Ognuno dei nuclei del potere verrà accontentato. Tra i tanti danni collaterali, oltre allo spreco economico e ai danni ambientali, c’è la spaccatura della Calabria, che nel 1970 aveva perso l’occasione di diventare una regione unita. Quello spingere sul sentimento capitalistico e sulla lotta tra le tre maggiori città (Reggio, Catanzaro e Cosenza) – dice Turano – ha prodotto danni che pesano anche dopo cinquanta anni. Non si è voluto che la Calabria diventasse un soggetto politico capace, seppur con le sue difficoltà, i suoi limiti e le sue marginalità”.
“La settorialità è forse stata utile allo stesso Stato, che ha contribuito a renderla crocevia di interessi loschi e a trasformarla nella culla del malaffare.
E in questo senso, la Calabria continua a essere un laboratorio per la politica” – concordano la giornalista e lo scrittore.
Missionari in terra di mafia
Giovanni Ladiana, Salvo Ognibene ne parlano con Manuela Iatì (Sky TG24)
Giovanni Ladiana, Anche se tutti, io no. La Chiesa e l’impegno per la giustizia, Editori Laterza
Salvo Ognibene, L’eucaristia mafiosa, Navarra Editore
EventoLa città dei diavoli
Daniela De Leo, Carlo Tansi (Capo della Protezione Civile Calabria), coordina Manuela Iatì (SkyTg24)
(Daniela De Leo, Mafie & urbanistica. Azioni e responsabilità dei painificatori nei territori contesi alle organizzazioni criminali, Franco Angeli)
Mappa del crimine. Volume secondo
Enzo Ciconte, Francesco Forgione, Vincenzo Lombardo (magistrato), Vincenzo Macrì (magistrato), coordina Manuela Iatì (giornalista)
(Enzo Ciconte, Francesco Forgione, Isaia Sales, Atlante delle mafie. Volume secondo. Storia, economia, società e cultura, Rubbettino)
18:30
23 June 2013
Chiostro San Domenico
Le città al veleno
Cristina Zagaria, Daniela Spera (chimico) coordina Manuela Iati (giornalista)
(Cristina Zagaria, Veleno, Sperling & Kupfer)