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Amalia Bruni testimonia la sua vicinanza per Giuseppe Bertolami e la lotta contro la criminalità

Il Vicepresidente della Commissione Antindrangheta esorta alla memoria e all'impegno per ristabilire la libertà e l'autorevolezza nella città

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Carissime e carissimi,

con grande dispiacere oggi non potrò essere con voi in quanto impegnata in altra iniziativa fuori regione organizzata dagli studenti dell’Università La Sapienza ai quali avevo assicurato già da tempo la mia presenza, ma in qualche modo vorrei comunque testimoniare la mia sentita vicinanza sia ai familiari dell’imprenditore Giuseppe Bertolami che a tutti i presenti.

Ringrazio profondamente Trame, in particolare Nuccio Iovene con il quale abbiamo intrapreso una fitta collaborazione, sempre per quanto riguarda i temi della legalità e dell’antindrangheta che mi vedono coinvolta in prima persona per via del mio ruolo istituzionale di Vicepresidente della Commissione Antindrangheta del Consiglio regionale.

Ricordare Giuseppe Bertolami, rapito il 12 ottobre 1983 qui a Lamezia Terme, credo sia doveroso e necessario.

Doveroso, perché è davvero assurdo dopo 40 anni non avere né Verità né Giustizia sulla vicenda.

Necessario perché la Comunità lametina, dai più adulti ai più giovani, deve conoscere la storia di questo nostro operoso concittadino mai più rilasciato dai suoi rapitori, e deve prendere coscienza della stagione dei sequestri di persona a scopo estorsivo che ha terrorizzato per anni la nostra città per diversi anni.

Un periodo che io e gli altri miei coetanei abbiamo vissuto con l’angoscia nel cuore, che ci ha segnato profondamene e che ha di fatto compromesso la reputazione di Lamezia Terme, che attonita aspettava una risposta forte da parte dello Stato per ripristinare il diritto inviolabile della LIBERTA’, diritto che, invece, troppo spesso è stato calpestato dai sequestratori pur di ricavare denaro utile per il finanziamento delle loro attività criminali.

Ed ecco perché bisogna essere qui, per far si che la Memoria si trasformi in Impegno.

Per chiedere a gran voce le tante risposte negate e per creare quella responsabilità condivisa al fine di prevenire ogni tipo di comportamento illecito.  

Pertanto confermo la mia disponibilità ai familiari, alle istituzioni, agli organizzatori ed alla cittadinanza, per promuovere qualsiasi azione volta a ridare autorevolezza e speranza alla nostra città.

Cordialmente,

Amalia Bruni

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