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Una legge rivoluzionaria

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di Gilberto Villella

 

Andrea Bosi, assessore al comune di Modena, e Franco La Torre, noto attivista italiano discutono il libro “La legge Rognoni-La Torre tra storia e attualità”, a cura di Enzo Ciconte e pubblicato dalla Rubettino editore, con il giornalista Gianfranco Manfredi.

Al centro della discussione il libro monografico il cui tema principale è la “legge Rivoluzionaria”: la legge Rognoni-La Torre introdotta nel 1982 successivamente agli omicidi di Pio la Torre e del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e prevede la reclusione per chiunque faccia parte di un’associazione di tipo mafioso costituita da tre o più persone, ossia il 416 bis, e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili all’accumulazione illecita di capitali viene raccontata nel suo percorso storico e nelle testimonianze di persone che hanno direttamente applicato i sistemi per mettere in atto misure cautelari tramite questa legge.
La legge è rivoluzionaria in quanto non punisce la violenza in sé ma la partecipazione ad associazione di stampo mafioso, ha creato il concetto stesso di “associazione a delinquere” e fornendo uno strumento e un deterrente molto efficace nella lotta alla criminalità organizzata che sempre più spesso preferisce agire nascosta e si fa strada cercando complicità nelle classi dirigenti. In questi ultimi anni sono stati fatti molti progressi grazie alle leggi che vanno a contrastare direttamente il fenomeno mafioso in continua espansione dal Nord Italia al Sud senza distinzione ormai. 

Sul palco Franco la Torre ci ha consegnato un’importante testimonianza sulla storia dello sviluppo della mafia all’interno del Paese. Andre Bosi ha proposto dei livelli sui quali è necessario agire: principalmente bisogna colpire direttamente le mafie impedendo loro di prosperare, ad esempio, tramite il gioco d’azzardo illegale;
successivamente rafforzando tutti i livelli in cui la criminalità organizzata può agire come la magistrature e le forze dell’ordine;
Infine andando a contrastare l’idea che chi usa le scorciatoie è il vincitore tramite l’informazione e la cultura.

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