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La gestione dei beni confiscati alla mafia. La proposta di Fondazione CON IL SUD

La Fondazione Trame presente all’incontro promosso da Forum del terzo settore, Fondazione CON IL SUD e Comunità Progetto Sud

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In Calabria attualmente sono 17 i beni confiscati valorizzati, 13 i progetti finanziati (circa il 10%) e 4,5 i milioni di euro di contributi assegnati (il 22%).

Sono alcuni dei numeri che riguardano la confisca e l’assegnazione dei beni sottratti alla criminalità nella nostra regione, emersi dall’incontro “Gestione Beni confiscati alla mafia. La proposta della Fondazione CON IL SUD”organizzato dal Forum Terzo Settore Calabria con Fondazione CON IL SUD e Comunità Progetto Sud al quale ha preso parte anche la Fondazione Trame.

Il dibattito, introdotto da don Giacomo Panizza presidente della Comunità Progetto Sud e moderato da Luciano Squillaci portavoce del Forum Terzo Settore Calabria, ha coinvolto Luigi Lochi, coordinatore “Gruppo di lavoro permanente sul tema dei beni confiscati alle mafie” della Fondazione CON IL SUD,Massimo Nicolò, dirigente sede secondaria dell’ANBSC di Reggio Calabria, Amalia Bruni, vicepresidente Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa della Regione Calabria,Pietro Molinaro, nuovo presidente della commissione Anti-'ndrangheta del Consiglio regionale eFilippo Pietropaolo, assessore regionale. A concludere i lavori Stefano Consiglio, presidente designato della Fondazione CON IL SUD.

A (quasi) 27 anni dall’approvazione della Legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, in tutto il Paese contiamo oggi oltre 950 soggetti sociali impegnati quotidianamente nella gestione di questi luoghi, trasformati da beni esclusivi e simbolo del potere criminale sul territorio a beni di comunità.

Tuttavia, restano ancora troppi i beni da assegnare, quelli abbandonati o liquidati. E la sfida chiama in causa tutti: enti, territori, istituzioni e singoli cittadini.

"Bisogna fare di più" confermano dati e testimonianze,con l’obiettivo di generare welfare positivo e creare opportunità di lavoro, offrendo esperienze di riscatto e valorizzando l’aspetto sociale, educativo e simbolico che deriva dal corretto riuso del bene per la comunità.Parole d’ordine: coprogettazione e coprogrammazione.

Nell’occasione inoltreè stato reso noto che, nell’ambito della strategia regionale per la valorizzazione dei beni confiscati, è stata individuata per la prima volta in Calabria una delega specifica, espressione della volontà dell’amministrazione di garantire maggiore trasparenza e controllo sulle gestioni.

Far fronte comune quindi, ricordando che: “Non c’è messaggio peggiore di un bene confiscato lasciato all’abbandono”.

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