di Giulia Nisticò, Maria Concetta Di Cello
Prosegue la programmazione della prima giornata della dodicesima edizione del Festival Trame con l’evento delle 18:30, presso Palazzo Nicotera, “Isole Carcere”.
Sul palco presenti l’autore del libro Valerio Calzolaio e il giudice Emilio Sirianni, con la moderazione della giornalista Gilda Sciortino.
L'incontro, è stato aperto dalla giornalista Gilda Sciortino che ha presentato lo scopo di questa discussione, ovvero delineare il filo conduttore del libro, analizzare il concetto dell’ubicazione delle carceri e la condizione di queste come “specchio della società”.
Successivamente, la giornalista ha passato la parola a Emilio Sirianni che ha espresso le sue considerazioni in merito all’uso che si fa oggi del diritto penale, considerato “grimaldello che consente di risolvere qualsiasi cosa”, e al libro che “apre orizzonti così ampi che a tratti ci si perde”, conosciuto grazie all’ex magistrato Livio Pepino. Ha poi definito il libro “una riflessione sulle isole carcere e sull’isolamento”. È proprio quest’ultimo, in quanto condizione psicologica e sociale, il fine delle carceri.
Valerio Calzolaio ha raccontato di come le isole siano state utilizzate come luogo di detenzione prima ancora dell’invenzione delle carceri. Sono il luogo naturale che meglio assolve questa funzione essendo per natura isolati. Il suo libro è un unicum, tratta di storia, antropologia, geologia, geografia, economia, letteratura, rapporti tra stati e filosofia attraverso la descrizione di 22 isole carcere, almeno una per ogni mare. Nel corso dell’evento è stato più volte fatto riferimento ad episodi della storia romana in cui vennero impiegate alcune isole del Mediterraneo come carcere.
Il giudice Emilio Sirianni ha denunciato che le isole carceri mettono in luce il modo di stare insieme degli esseri umani: essi sono abituati a rapportarsi ai problemi che hanno, allontanando e cancellando chiunque sia un avversario.
Non a caso mentre Valerio Calzolaio era deputato nel 1992, venne emanato un decreto nel quale era sancito che per i boss mafiosi era preferibile come modalità di carcerazione la “deportazione insulare”.
Tuttavia, nelle battute finali, lo stesso autore ha presentato le isole sotto una diversa prospettiva: non più luoghi di detenzione, bensì fabbriche di vita e laboratori di natura. Le isole sono infatti luoghi in cui si verificano fenomeni biologici come il nanismo e il gigantismo.
L'incontro si è concluso con il ringraziamento dei presenti e l’auspicio da parte dell’autore Valerio Calzolaio, che nel futuro si augura che le isole possano essere valorizzate per essere luoghi di vita, non di morte.